IL GIUDICE INTERIORE

CONOSCERE IL GIUDICE INTERIORE

Spesso e per molti la prima cosa che compare appena ci svegliamo è lui: il nostro giudice interiore. Appare nella forma di un giudizio, una preoccupazione, una spinta o pressione a fare, un biasimarci per qualcosa che abbiamo fatto o pensato, un’incertezza. É la presenza più consistente nella nostra vita e la relazione più antica: il giudice interiore è quella presenza che non ci fa sentire in pace con noi stessi, con ciò che siamo e con l’esperienza nel presente. Il giudice interiore è impegnato costantemente a criticare, valutare, giudicare, paragonare e commentare ogni esperienza, noi e tutto ciò che ci circonda.

Questa presenza ha vari nomi: il giudice, il critico, il carattere, la coscienza, e nello Zen viene chiamato il cane che abbaia. I Maestri affermano chiaramente che finché il giudice domina la nostra psiche e i comportamenti quotidiani, esso nasconde la consapevolezza diretta e immediata di ciò che è.

La presenza del giudice interiore è profondamente sottostimata, anche se avvertita, visto che di fatto il giudice è colui che dirige almeno il 90% della nostra giornata. In molte tradizioni mistiche (Zen, Sufi, Advaita) l’evento Risveglio coincide con la scomparsa/silenzio del giudice interiore ed il manifestarsi della conoscenza oggettiva (che ha nomi diversi: Guida Interiore, Mente Universale, Consapevolezza Primaria etc.)

Il Giudice Interiore è ben conosciuto anche nella tradizione psicanalitica classica col nome di Superego ed è l’introiezione dei genitori, i loro standard, divieti e speranze, i loro codici morali, etici e di comportamento. La funzione principale del giudice è di garantire la nostra sopravvivenza difendendoci contro il cambiamento e mantenendo lo status quo; fissando quindi costantemente limiti e restrizioni all’esperienza e facendo sì che i limiti siano rispettati attraverso il senso di colpa, la vergogna, l’autopunizione etc. esattamente come i nostri parenti hanno fatto con noi. Il giudice interiore è i parenti dentro di noi.

In questo gruppo affronteremo specificamente:

  1. Riconoscimento della presenza del giudice: i sintomi dell’essere sotto attacco, colpa, vergogna, shock, senso d’impotenza, incapacità di agire etc.
  2. Comprensione: perché il giudice esiste? Qual è la sua funzione?
  3. Realizzare con chiarezza che il giudice non sono io!
  4. Superamento ed integrazione: come uscire dal conflitto interno col giudice. Strumenti pratici.

 

IMMAGINE DI SÈ E SPAZIO

Per crescere, per sentirci bene, per avere l’esperienza delle sottili manifestazioni dell’Essenza abbiamo bisogno di una consapevole relazione con lo Spazio. Avrai notato forse che quando stai bene, quando ti senti in espansione, quando sei connesso con te stesso percepisci lo Spazio in modo diverso.

Questa relazione tra Spazio (interiore/esteriore) e benessere èfondamentale e dipende dalla consapevolezza che abbiamo della nostra Immagine e del rapporto con il Superego (giudice interiore).

Il compito principale del giudice interiore e’ mantenere e sostenere una rigida immagine di noi stessi attraverso abitudini, giudizi e meccanismi di difesa e di sopravvivenza.

Questa immagine esiste come una collezione di confini psichici, emotivi e fisici che definiscono ciò che sono “Io” e ciò che e’ “L’altro”.
Come mura di un castello esse proteggono e contengono ciò che e ‘ “dentro” e lo separano da cio’ che e’ “fuori”.

La nostra percezione dello Spazio, sia interiore che esteriore e’, quindi, condizionata da queste mura, queste immagini, e dal Superego che ci impediscono l’esperienza della fondamentale natura della mente:il Vuoto: Spazio privo di contenuto ma pieno di coscienza, pace e silenzio.

Prerequisito: Conoscere il Giudice Interiore

I SEMI DELL‘ABBONDANZA

ABBONDANZA E VITALITÀ.

L’esistenza è un’esplosione di potenzialità e possibilità, di creatività e desiderio.

Un rapporto infantile con il nostro giudice interiore ci rende incerti, insicuri, timorosi di sbagliare. La dipendenza interna dall’inconscia struttura di giudizio ereditata dai nostri genitori e dalla società ci obbliga a guardare a noi stessi e al mondo in modo distorto.

Il principio di scarsità, basato su limiti, competizione e conflittualità, è al centro della struttura psichica chiamata Superego insieme alla profonda e inconscia convinzione dell’ impossibilità di soddisfazione. E quando per caso il piacere e la soddisfazione avvengono, ci ripetiamo con assoluta convinzione che essi “POSSONO SOLO” essere temporanei e “NON POSSONO DURARE”.

La convinzione che la vita sia scarsa: d’amore, di ricchezza, di gioia, di sessualità, d’intimità e di passione e che c’è da lottare, faticare o accontentarci, crea una rete di tensioni nel corpo e un sottile cappa di grigiore e delusione che ci avvolge filtrando l’esperienza del momento e leggendola con gli occhi spenti del passato. Anche temporanee soddisfazioni e conquiste non scalzano mai questa radicata convinzione che l’abbondanza non è possibile. O che non la meritiamo.

Diventando consapevoli di questa cappa e dei suoi effetti e della fondamentale falsità delle sue premesse, liberiamo la nostra gioia di vivere e la capacità concreta di manifestare abbondanza e prosperità nella nostra vita.

LIBERTÀ DI ESSERE SE STESSI

TRAINING BASE SUL GIUDICE INTERIORE

Il training è centrato sull’approfondimento e lo studio dei meccanismi di funzionamento del superego e della sua relazione con l’ego, sulla pratica della presenza e della difesa consapevole.
Offre:
1. strumenti di trasformazione personale e professionale
2. apprendimento di tecniche specifiche di sostegno a se stessi e al cliente.
3. comprensione delle difficoltà principali che il facilitatore può incontrare in relazione al cliente, risorse necessarie per affrontarle, elementi etici e di comportamento.

Il training abilita i partecipanti a dare sessioni individuali sulle tematiche del giudice interiore e offrire un evento di una giornata.

E’ rivolto sia a operatori olistici e counselors, insegnanti e terapisti, che già lavorano con la gente, o sono in formazione, sia alle persone interessate ad approfondire la comprensione delle dinamiche dell’ attività del giudice interiore.
Il training si sviluppa in tre moduli. A completamento del training i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione per un totale di 120 ore.

Lettura suggerita:

“La liberta’ di essere se stessi. Il conflitto tra dovere ed essere”, di Avikal Costantino. Ed Tecniche Nuove

 

TRAINING AVANZATO DI FORMAZIONE SUL GIUDICE INTERIORE

L’avanzato entra esperienzialmente nel merito degli aspetti più profondi del rapporto Ego-Superego (ego anti-libidinale, enneatipi, senso di colpa come difesa, immagine di se’ e separazione ecc.). Insegna le modalità necessarie per facilitare corsi sul giudice interiore di 1, 2 o 3 giorni fornendo un blu print di base per la conduzione con tecniche d’insegnamento, proposte d’inquiry e meditazioni.

L’avanzato consiste di tre moduli di 4 giorni e uno di 5 per un totale di 17 giorni e di 136 ore. Il quarto modulo comprende un test e valutazione finale.

Prerequisiti:

1. Il gruppo : ”La liberta’ di essere se stessi: “Immagine di sé e spazio” 2. Il Training Base

A completamento del training avanzato i partecipanti riceveranno un certificato di partecipazione per un totale di 160 ore (17 giorni training + 3 giorni gruppo)

Per informazioni sui contenuti del training e iscrizione rivolgersi a: Vedanta Email: info@dimensionidellessere.net

per questo training sono disponibili borse di studio finanziate dal NIRMAN HEART PROJECT,
contatta Vedanta info@dimensionidellessere.net

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Maestria, Unicita' e Autorita' Naturale - Modulo 1

25/01/2025 - 25/01/2025

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